CENNI STORICI
La Comunità Educativa dell’Antoniano ha iniziato la sua attività nel 2006, con regolare autorizzazione
rilasciata dal Comune di Fiesole (Prot. n. 12856 del 14/06/2006), sorgendo in quella struttura che una volta ospitava l'Orfanotrofio Maschile e che faceva parte di quelle opere messe in piedi grazie all'attività di Padre Annibale Di Francia, fondatore dei Padri Rogazionisti, comunemente noto come “padre degli orfani e dei poveri”.
Si deve infatti a lui la creazione della rete degli Orfanotrofi Antoniani Maschili e Femminili eretti nel secolo scorso in diverse località italiane per contrastare lo stato di abbandono in cui versavano migliaia di ragazzi resi orfani e poveri a causa delle due guerre mondiali.
Tra questi vi è anche l’Antoniano di Firenze, sorto nel 1952 ed attivo ininterrottamente dalla data della sua creazione
Si deve infatti a lui la creazione della rete degli Orfanotrofi Antoniani Maschili e Femminili eretti nel secolo scorso in diverse località italiane per contrastare lo stato di abbandono in cui versavano migliaia di ragazzi resi orfani e poveri a causa delle due guerre mondiali.
Tra questi vi è anche l’Antoniano di Firenze, sorto nel 1952 ed attivo ininterrottamente dalla data della sua creazione
MISSION DELL’ISTITUTO E
DEL SERVIZIO
Dall’ACCOGLIENZA all’AUTONOMA, rappresenta in sintesi la MISSION dell’Istituto, e
chiaramente l’impostazione del progetto complessivo della Comunità, che per raggiungere pienamente gli obbiettivi generali, particolari
e specifici di ogni singola storia, e offrire adeguate e mirate risposte ai
bisogni dei minori accolti, tiene fermi alcuni punti centrali come:
- la
promozione e la tutela della dignità di tutti i minori;
- la
garanzia di offrire loro le migliori condizioni dove esprimere i propri bisogni
e i propri problemi, ma anche concretizzare le proprie abilità e le proprie
risorse in progetti di autonomia compatibili con le loro caratteristiche,
bisogni e risorse;
- il
rispetto di ogni singola e specifica individualità, differenziando i percorsi
educativi per ognuno di loro;
- la valorizzazione di ogni singola e specifica capacità ed il sostegno nel riconoscersi
come autori responsabili del proprio futuro e del proprio progetto di vita.
La Comunità, configurandosi come una risorsa all’interno di una rete
complementare di servizi, ed attraverso un lavoro di “RETE di RETI”, vuole consolidare ed ampliare la propria capacità di
accoglienza, di offerta progettuale e di servizio, nonché di accompagnamento all’autonomia, potenziando il
lavoro di rete attraverso l’importante principio della co-progettazione; creando il
massimo consenso e la migliore condivisione di tutti i soggetti coinvolti nel
lavoro di rete.
L’obbiettivo è di creare un ambiente di concreta e reale
contestualizzazione del lavoro progettuale, per mettere in moto un potenziale CONTESTO di assunzione e totale presa
in carico del ragazzo, dove il lavoro di rete alimenta il moltiplicarsi delle
opportunità e la caratterizzazione del CONTESTO,
sia dal punto di vista affettivo, relazionale e cognitivo, che dal punto di
vista della creazione di valori (di amicizia, di comunità e di condivisione ed
esperienza di valori ideali) importanti per la crescita e sviluppo del minore.
Naturalmente tra l’ACCOGLIENZA e l’AUTONOMIA risulta essere centrale la RESPONSABILIZZAZIONE dei ragazzi,
considerati autentici protagonisti del loro percorso, nonché soggetti attivi di
scelte, decisioni e di atteggiamenti virtuosi, dei cui atti devono sentirsi
responsabili, e di cui devono prendere progressivamente consapevolezza, per
sviluppare quelle capacità e potenzialità personali per un positivo inserimento
nella comunità e nella società in piena e totale AUTONOMIA.